Registro Tecnologie per il Fotovoltaico

Registro Tecnologie per il Fotovoltaico

Una norma predisposta al fine di facilitare lo sviluppo di una filiera nazionale nella tecnologia green. Con queste parole il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) aveva presentato il Registro Tecnologie per il Fotovoltaico, nuovo strumento voluto dallo stesso dicastero per supportare la filiera fotovoltaica nazionale.

L’articolo 12 del DL n.181 convertito con modificazioni dalla L. 2 febbraio 2024 incarica l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, di creare e gestire tale Registro. Pubblicando sul proprio sito web le modalità di iscrizione.

Ma a cosa serve il Registro Tecnologie per il Fotovoltaico? E quali prodotti potranno essere inseriti? “La realizzazione – spiega il MIMIT – è volta ad indirizzare gli investimenti delle imprese sulla tecnologia più performante, considerato che il fotovoltaico è al centro della transizione energetica e rappresenta la fonte di energia rinnovabile con più rapida crescita anche in Italia”.

A regime lo strumento registrerà una serie di prodotti realizzati all’interno dei confini UE e suddivisi in tre distinte sezioni:

  • moduli fotovoltaici con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
  • moduli fotovoltaici con celle solari dotate di almeno un 23,5% di efficienza;
  • moduli prodotti composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.

I pannelli solari saranno inseriti nel registro su richiesta del produttore o del distributore interessato, seguendo le regole pubblicate dall’ENEA. L’agenzia pubblicherà sul proprio sito l’elenco dei prodotti, nonché delle aziende che hanno ottenuto l’inserimento nel registro.

Per maggiori informazioni: PV Magazine