Sfruttare in modo efficiente il potenziale degli impianti fotovoltaici e solari termici. Questo uno dei sotto obiettivi contenuti nella nuova Direttiva sulla Prestazione Energetica in Edilizia (EPBD), anche nota come Direttiva Case Green. Il provvedimento giunto alle sue ultime fasi dell’iter legislativo dopo l’ok di Strasburgo modifica norme già esistenti nell’Unione Europea per ridurre progressivamente i consumi energetici e le emissioni nel settore. Puntando alla neutralità climatica entro la metà del secolo. In questo scenario la direttiva EPBD dedica un articolo specifico all’energia solare negli edifici. Non solo gli immobili di nuova costruzione ma anche quelli in fase di ristrutturazione. I 27 Pasi UE, nel recepire la legge nel loro ordinamento nazionale, dovrebbero stabilire i criteri e le eventuali esenzioni per le nuove installazioni, tenendo conto del principio della neutralità tecnologica e della combinazione di questi impianti con altri usi del tetto.
La direttiva Case Green 2024 stabilisce che tutti gli Stati membri debbano provvedere affinché le nuove costruzioni siano progettate in modo da ottimizzare il loro potenziale di produzione solare sulla base dell’irraggiamento solare del sito, consentendo l’installazione successiva di tecnologie efficienti sotto il profilo dei costi. E facendo affidamento sulle nuove semplificazioni introdotte dalla Direttiva RED II per l’energia solare negli edifici.
Le installazioni dovranno seguire un preciso calendario e il provvedimento definisce una serie di deadline per integrare gli impianti fotovoltaici e solari tipologia di immobile.