Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono un modello innovativo per la produzione e la condivisione di energia rinnovabile prodotta a livello locale. Si tratta di associazioni di cittadini, enti locali, piccole e medie imprese che si uniscono per installare, gestire e condividere l’energia prodotta da impianti fotovoltaici e altri sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili (ad esempio eolica).
Semplificando, uno o più possessori di impianti fotovoltaici, che sono allo stesso tempo produttori e consumatori (prosumer) mettono a disposizione l’energia prodotta dal loro impianto, anche ad altri consumatori che sono allacciati sulla stessa cabina primaria di trasformazione ma non all’impianto fotovoltaico.
Uno dei principali vantaggi delle CER è dunque l’autoconsumo condiviso. Permette ai membri della comunità di consumare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico in modo diretto, abbattendo i costi delle bollette energetiche e favorendo l’indipendenza energetica. Su tutta l’energia condivisa vengono erogati dei contributi a favore dei partecipanti alla CER.
I bonus statali per la costituzione di CER sono i Contributi a Fondo Perduto (2,2 miliardi di euro) stanziati dal Ministero della Transizione Ecologica per il finanziamento di progetti di CER erogati in base a una graduatoria stilata su criteri di premialità. I contributi copriranno fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, nei limiti previsti dai massimali di spesa indicati dal GSE. L’impianto fotovoltaico deve avere una potenza nominale inferiore a 1 MW e deve essere realizzata in Comuni con meno di 5.000 abitanti.
Fra le altre agevolazioni per le CER sono previste delle tariffe incentivanti dette “Tariffa Premio” applicabili all’energia elettrica condivisa, espressa in €/MWh, che va da un valore minimo di 60€/MWh per gli impianti più grandi fino ad un valore massimo di 180€/MWh.
Per maggiori informazioni: MASE